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Sommario: Il personalismo coniugale ed il Magistero - Il personalismo coniugale ed il Codice di Diritto Canonico - I fini del matrimonio - Due fini istituzionali interconnessi - Le due narrazione scritturistiche dell'istituzione - La natura del "bonum coniugum" - Aiuto mutuo: mutuo perfezionamento? - Il "bonum coniugum": più ampio dal "mutuum adiutorium" - Le esigenze del personalismo matrimoniale - Il personalismo del rapporto e della facoltà procreativa umana - Sintesi - Inseparabilità - Ulteriori prospettive
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Amore, Famiglia, Società: una questione di sopravvivenza Studi Cattolici, 404 (1994), 611-619
La società occidentale sta precipitando in una condizione patologica; per molti aspetti è già seriamente ammalata. Non sono é chi scrive a fare questa pungente diagnosi, ma il Santo Padre. Nella sua Lettera alle Famiglie del febbraio del 1994, Giovanni Paolo II non esita ad affermare: "la nostra civiltà... dovrebbe rendersi conto di essere, da diversi punti di vista, una civiltà malata, che genera profonde alterazioni nell'uomo" (n. 20). È' esagerata una diagnosi così lucida? Non credo. È' pessimistica? No, tale non è, perché viene da un medico fermamente convinto che il paziente debba vivere in buona salute ed è in grado di guarire, e che egli stesso conosce e possiede il giusto farmaco per portare a termine la cura.
Auto-realizzazione e Dono di Sé (nel matrimonio e nella famiglia) - Studi Cattolici, febb., 1997, pp. 84-90
[Famiglia, «avamposto dell'amore» nella società contemporanea: incoraggiante asserzione con cui si chiudono queste riflessioni amabilmente provocatorie sull'amore umano, fra coniugi e fra uomo e Dio. Affinché la visione personalistica dell'uomo e della famiglia — così centrale nel Magistero ecclesiastico e tanto cara all'attuale Pontefice — sia resa effettiva, è necessario scandagliarne fino in fondo tutte le caratteristiche, per giungere all'amore davvero personale, che è generoso e generante]
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"Tra i battezzati non può sussistere un valido contratto matrimoniale, che non sia per ciò stesso sacramento". Così recita il canone 1055, § 2 del Codice del 1983 che riproduce letteralmente il canone 1012, § 2 del codice pio-benedettino. Questa riproduzione letterale merita una particolare considerazione se si pensa che nell'arco di 20 anni di lavori codiciali sono state numerose le proposte ed i tentativi di modificare la dizione di questo paragrafo del canone 1012 del vecchio Codice. Il motivo del rigetto delle proposte sembra doversi attribuire al fatto che, seppure gli argomenti pastorali addotti erano meritevoli di attenzione, non apparivano conformi ai più saldi principi teologici (e perciò al solido pensiero giuridico).