S. Tommaso insegna che "unitas pertinet ad fidem, sicut indivisio ad sacramentum" (In IV Sent., d. 31, q. 1, art. 2 ad 4). Sembra che queste parole, lette nel contesto del can. 1056 diano consistenza all'opinione che il "bonum indissolubilitas" e il "bonum sacramenti".
Il canone 1055 del nuovo Codice di Diritto Canonico presenta il matrimonio come indirizzato a due fini, essendo per sua natura ordinato "al bene dei coniugi e alla procreazione ed educazione della prole" ("indole sua naturali ad bonum coniugum atque ad prolis generationem et educationem ordinatum").
"Communio": ecco il tema centrale e dominante del Concilio Vaticano II che presenta la Chiesa come la comunione del popolo di Dio, aperta a tutti gli uomini: iniziativa e forza divine per unire tutti in uno. "La Chiesa è in Cristo come sacramento, cioè segno e strumento dell'intima unione con Dio e dell'unità di tutto il genere umano" (Lumen Gentium, n. 1). Infatti il Concilio formula una chiamata poderosa e traccia le direttrici fondamentali per il rinnovamento della Chiesa e del mondo attraverso questo senso di "communio" (cfr. Relatio Finalis del Sinodo Straordinario di Vescovi, 7 decembre, 1985: Enchiridion Vaticanum 9, 1800-1809).